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| Il Messaggero: "La poesia prende colore" di Francesca Romana Elisei |
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Inserito il 17 dicembre 2003 alle 22:53:00 da gionni. IT - Artisti
Mercoledì 17 Dicembre 2003 L’Arte Insolita La poesia prende colore
di Francesca Romana Elisei
L’opera d’arte non dice, suggerisce.
Tanto che commentare un quadro, circoscrivere a parole le sensazioni che scaturisce, è il più delle volte un’operazione complicata e artificiosa che rischia di diventare riduttiva. Ma quando è la poesia a commentare un’immagine il risultato è un altro. Sfogliando le pagine di ”Colori e poesia” appare chiaro che i linguaggi artistici, la parola scritta e il tratto del pennello, pur nella loro diversità, dicono la stessa cosa. Giovanni Iovene e Luciano Pellegrini, gli autori del volume appena pubblicato, si incontrano durante un concorso di poesia, quest’estate a Corciano. Il primo ha alle spalle una lunga esperienza nel campo della pittura e del disegno, ha perfezionato la sua tecnica sotto la guida del professor Meschini, frequentato l’accademia Pietro Vannucci e vanta mostre che hanno ricevuto numerosi consensi da parte della critica. L’altro, laureatosi in Lettere con una tesi su Mario Luzi, ha pubblicato raccolte di liriche ed opere di narrativa, è critico e membro di giurie letterarie. Nonostante si muovano in ambiti artistici diversi scoprono che ad ispirare la loro arte è la stessa poetica: la semplicità, soffusa di malinconia, di chi pone lo sguardo sugli oggetti e sulla natura. ”Colori e poesia”, che presto sarà tradotto in inglese e ristampato in versione bilingue, fa dialogare due sensibilità affini ma che hanno scelto di esprimersi con strumenti diversi. E’un dialogo fra due artisti, un poeta ed un pittore, in cui emerge il desiderio di un ritorno alla sincerità e alla riflessione. ”In quest’opera pittura e poesia si abbracciano attraverso una melodia intima di colori e immagini” scrive nella prefazione il professor Renzo Pavese. E in effetti il pennello e la penna, in un gioco raffinato di valorizzazione reciproca, sanno fissare il momento in cui la meraviglia e lo stupore diventano messaggio, concetto e spiritualità. Non a caso nelle immagini di Iovene e nelle parole di Pellegrini ricorre sempre la natura, citata o appena evocata, che rappresenta per entrambi una fonte infinita dalla quale attingere significato, un mondo prezioso da salvaguardare e soprattutto ascoltare.
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